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POZZUOLI/ «Bambino “rifiutato” dalla dirigente scolastica»: parlano gli insegnanti

POZZUOLI/ «Bambino “rifiutato” dalla dirigente scolastica»: parlano gli insegnanti
  • Pubblicato7 Marzo 2016

scuola-bambini-zainoPOZZUOLI – Dopo il racconto dei coniugi Biondi, genitori del bambino di quasi 6 anni che hanno denunciato al nostro giornale il rifiuto da parte della dirigente dell’IC3 Annecchino Rodari di iscrivere il piccolo perchè «Vivace e aggressivo»; e la replica della stessa dirigente scolastica, Stefania Manuela Putzu, che ha smentito categoricamente quanto affermato dalla coppia annunciando di adire le vie legali nei confronti del giornale e dei coniugi, a parlare ora sono i docenti del piccolo che frequenta la scuola materna “Montessori” di Monterusciello. I docenti firmatari – tengono a precisare in una lettera inviata a Cronaca Flegrea – non sono solo quelli della sezione di appartenenza del bambino ma anche quelli che in virtù della particolare organizzazione didattica del plesso, caratterizzata dalla contitolarità, più hanno modo di lavorare con lui”. La missiva è firmata dai docenti Andrea Vitale, Rosa Di Giaimo, Rosa Petrone, Silvia Damiani, Maria Rosaria Di Francia, Maria Rosaria Guardascione.

I coniugi Biondi
I coniugi Biondi

LA LETTERA – Siamo gli attuali insegnanti del bambino purtroppo coinvolto nella spinosa vicenda trattata nei due articoli pubblicati dal vostro giornale, il primo il 26 febbraio scorso, dal titolo “Nostro figlio rifiutato dalla scuola perché ritenuto vivace e aggressivo” e il secondo del 4 marzo, dal titolo “«Nessun bambino rifiutato» la replica della Dirigente Scolastica”. Non possiamo, ovviamente, pronunciarci sulla veridicità e correttezza delle due diverse versioni dell’accaduto emerse dagli articoli, in quanto non presenti direttamente agli episodi contestati ed in quanto abbiamo potuto solo ascoltare la voce dei genitori Procolo e Daniela, non avendo con l’ufficio di direzione dell’I.C. “3° Rodari – Annecchino” nessun diretto rapporto istituzionale, dato che la nostra Scuola dell’Infanzia “Montessori”, frequentata con assiduità per ben tre anni scolastici dal bambino, appartiene ad un’altra Istituzione Scolastica, cioè all’I.C. “2° De Amicis – Diaz”.

stefnia putzu
La dirigente scolastica Stefania Putzu

ALTO LIVELLO PROFESSIONALITA’ Siamo operatori scolastici da decenni sul territorio di Monteruscello ed abbiamo avuto modo di conoscere ed apprezzare l’alto livello di professionalità, disponibilità ed anche dedizione, che caratterizza tutto il personale dell’ I.C. “Rodari – Annecchino” e quindi anche della sua Dirigente Scolastica, livello di competenza e professionalità a nostro parere del tutto simile a quello che distingue anche il personale e la Dirigenza della nostra Istituzione Scolastica. Molti nostri alunni hanno proseguito gli studi frequentando proficuamente e con successo sia la Scuola Primaria “Rodari” che la Scuola Secondaria di primo grado “Annecchino”, ci risulta per noi perciò davvero difficile immaginare che la Dirigenza di questo istituto abbia potuto respingere e con le motivazioni riportate nel primo articolo un bambino.

L'istituto "Annecchino-Rodari"
L’istituto “Annecchino-Rodari”

GENITORI CONVOCATI DALLA DIRIGENTE – D’altra parte però conosciamo molto bene i due genitori in questione, con cui fin da subito abbiamo stabilito rapporti di stima e fiducia reciproci. Siamo stati inoltre testimoni diretti della, a nostro parere, anomala “convocazione” tramite un terzo genitore di Procolo e Daniela da parte della Dirigente dell’I.C. “Rodari – Annecchino”, invito ad un incontro diretto con i genitori di un singolo bambino non ancora iscritto a quella scuola e frequentante un diverso istituto. Siamo stati testimoni “a caldo” della rabbia e dello sconcerto provato da questi due genitori subito dopo il primo incontro con la Preside, quando Procolo e Daniela vennero da noi chiedendoci conto delle affermazioni che a loro dire la Preside avrebbe fatto nei confronti del bambino.

“GIUDIZI SBAGLIATI” – A questa loro richiesta noi abbiamo risposto precisando che nessun canale diretto di comunicazione esiste ed è mai esistito fra il nostro plesso e quell’Ufficio di Dirigenza e che in ogni caso quei giudizi sul bambino riportati dai due genitori erano del tutto sbagliati. Abbiamo assistito anche allo sconforto e alla delusione sempre “a caldo” provati da questi due genitori e dalla sorella di Procolo, mamma “storica” del nostro plesso, in seguito al secondo incontro avuto con la Preside che, a detta loro, aveva confermato in pieno le cose dette nel primo incontro. Se si tratta, come auspichiamo, di un semplice equivoco, sarebbe allora il caso di evitare inutili liti giudiziarie e chiarirsi personalmente.

LO SCONCERTO – Due affermazioni possiamo fare con certezza in merito alla vicenda. La prima è che siamo sconcertati, addolorati e sinceramente sorpresi nel constatare come un piccolo alunno dall’intelligenza pronta e vivace, che da quasi tre anni cresce e si esprime nella nostra scuola senza nessun reale problema, sia diventato, senza alcuna ragione, un “caso” su cui discutere. La seconda è che la individuazione di bambini che eventualmente hanno bisogni educativi speciali avviene istituzionalmente attraverso un processo complesso e collegiale che coinvolge in particolare i docenti, la famiglia, il consiglio di intersezione, ecc. e non è né prevista né consentita altra diversa procedura. E’ auspicabile che anche solo consigliare ad un bambino una tipologia oraria rispetto ad un’altra, fermo restando la libertà dei genitori di decidere diversamente, avvenga almeno sulla base di precise e motivate indicazioni dei docenti.

LE IMPRESSIONI – Agire diversamente, basandosi solo su superficiali impressioni avute in seguito ad un incontro casuale con i genitori o, peggio, sulla base di indicazioni e pregiudizi di altri genitori, è cosa per noi oltremodo sbagliata, perché si rischia o di dare troppo peso a paure e incertezze che spesso hanno i genitori, soprattutto se in procinto di un passaggio importante per i loro figli, come la scelta della futura scuola primaria da frequentare, oppure di diventare strumento di un eventuale gruppo minoritario di genitori, teso a garantire ai propri figli una scuola esclusiva della sola presunta “elite”, tutto il contrario cioè di quella scuola inclusiva che, ne siamo certi, personale e dirigenza dell’I.C. “Rodari – Annecchino” hanno finora sempre garantito. Dixi et salvavi animam meam.