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Cronaca Primo Piano

POZZUOLI/ Assalto ai distributori di benzina “Migliaccio” e “IP”: rapinatore preso al Rione Toiano

POZZUOLI/ Assalto ai distributori di benzina “Migliaccio” e “IP”: rapinatore preso al Rione Toiano
  • Pubblicato13 Novembre 2018

POZZUOLI – Assaltò due distributori di benzina in 15 minuti il rapinatore preso nelle “case dei puffi”, al Rione Toiano di Pozzuoli. Si tratta di Gennaro Giamia, 36 anni, parente di un sorvegliato speciale legato al boss Gaetano Beneduce. Giamia è stato arrestato questa mattina dai poliziotti del commissariato di Giugliano-Villaricca, che hanno eseguito un’ordine di custodia cautelare in carcere emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord per il reato di rapina in concorso ai danni dei distributori “Migliaccio carburanti” e “IP” a Licola e Monterusciello.

RAPINA A MIGLIACCIO – Entrambi i raid furono messi a segno il 19 settembre dell’anno scorso in appena 15 minuti. La prima rapina avvenne alle 15.40 a Licola, ai danni del distributore di carburanti “Migliaccio”, all’uscita della Variante; l’altra lungo la SS7 Quater, tra gli svincoli di Licola e Monterusciello. Insieme a Giamia c’era un complice, ancora in corso di identificazione. I due minacciarono con una rivoltella (pistola a tamburo) i dipendenti della stazione di carburante portando via l’incasso.

RAPINA ALL’IP – A quel punto andarono verso via S.Nullo imboccando la SS7 Quater per poi raggiungere, in sella a uno scooter SH300, il distributore di carburanti IP, tra gli svincoli di Licola e Monterusciello: qui però però furono costretti a fare i conti con la reazione del titolare dell’attività con il quale ingaggiarono una colluttazione. Giamia e il complice, trovatisi in difficoltà, esplosero un colpo di pistola e si diedero alla fuga in un terreno adiacente abbandonando lungo il tragitto lo scooter con targa contraffatta, la pistola (risultata priva di matricola), un passamontagna, un casco e occhiali da sole.

L’ARRESTO – Dopo un anno, grazie ai racconti forniti dai testimoni, le immagini delle telecamere di sorveglianza degli impianti che ripresero i due raid e i prelievi sugli oggetti rinvenuti, si è chiuso il cerchio intorno a Giamia che in mattinata è stato condotto nel carcere di Poggioreale. Ore contate per il complice.