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POZZUOLI/ All’incrocio “killer” sorgerà una rotatoria

POZZUOLI/ All’incrocio “killer” sorgerà una rotatoria
  • Pubblicato7 Maggio 2014

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L’incrocio killer con le croci delle vittime

di Violetta Luongo
POZZUOLI –
Non potevano lasciare indifferenti quelle croci bianche, con scritti i nomi delle vittime della strada, apposte all’incrocio “della morte” di via Montenuovo Licola Patria a Pozzuoli. E poco più avanti un grande striscione campeggia con centinaia di immagini delle persone rimaste uccise. Una protesta forte, scioccante che ha reso il crocevia pericoloso un “piccolo cimitero a cielo aperto” così da far accendere i riflettori su un luogo che ha causato già fin troppe vittime. L’iniziativa, messa in campo dall’Associazione italiana Vittime della strada e dal Comitato “Riqualificare Licola”, ha portato i suoi frutti: entro l’estate lì nascerà una rotatoria ma fino ad allora le croci non saranno tolte. «Sono un deterrente per gli automobilisti – spiega Umberto Mercurio, presidente del Comitato “Riqualificare Licola” – per far sì che vadano piano e siano attenti alla strada».

L’INCONTRO CON IL COMUNE – Ad assicurare i prossimi lavori l’assessore alla Viabilità del Comune di Pozzuoli, Francesco Fumo durante un incontro tenutosi con il presidente della terza Commissione consiliare Savatore Caiazzo, i consiglieri comunali Di Bonito, Bifulco e Visconti e i rappresentanti dell’AIFVS-onlus, (Rosa Di Bernardo), associazione Mamme Coraggio (Giuseppe Grieco) e il comitato Riqualificare Licola. L’assessore Fumo si è impegnato a mettere a disposizione delle associazioni tutta la documentazione tecnica necessaria.

INCROCIO KILLER – Al centro della discussione la precarietà delle due rotatorie di “fortuna” formate da new jersey di plastica, la scarsa visibilità, la segnaletica e il manto stradale che rendono poco sicura l’intersezione tra via Montenuovo Licola Patria, via dei Platani e via Pozzuoli Licola, nei pressi dell’impianto di depurazione di Cuma-Licola. Proprio lì ora campeggiano dodici croci bianche su cui le “mamme coraggio” hanno voluto scrivere i nomi dei propri figli rimasti uccisi dalle strade “killer”.