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Cronaca Primo Piano

POZZUOLI/ 60mila euro di multe in tre mesi, arrivano i vigili e minaccia il suicidio «Mi stanno tartassando»

POZZUOLI/ 60mila euro di multe in tre mesi, arrivano i vigili e minaccia il suicidio «Mi stanno tartassando»
  • Pubblicato29 Agosto 2017

POZZUOLI – Quando i vigili si sono avvicinati per sequestrare spighe e attrezzature la disperazione ha preso il sopravvento sulla ragione. Così Michele Sorrentino, 53 anni, detto “il messicano” si è cosparso di benzina minacciando di darsi fuoco. Non poteva sopportare l’ennesimo sequestro e l’ennesima multa, lui che da sempre porta avanti la famiglia vendendo spighe sul Belvedere del Lago d’Averno di Pozzuoli. A farlo desistere dal folle gesto è stato un carabiniere che sabato sera, dopo 2 ore di tensioni, ha scongiurato il peggio insieme a poliziotti e agenti della municipale.

LA RICHIESTA – Ma veniamo ai motivi che hanno spinto l’uomo, sposato e padre di tre figli, ad arrivare a minacciare il suicidio. Michele è uno dei tanti venditori ambulanti presenti in città, una figura “storica” che da decenni è presente sulla splendida terrazza che affaccia sul lago. Le sue spighe arrostite attirano ogni giorno centinaia di bagnanti che di ritorno dal mare si fermano sul belvedere «Da me vengono persone da ogni parte di Napoli e provincia, dottori, imprenditori, gente di un certo livello. Una volta anche l’ex ministro Di Pietro si fermò a mangiare una mia spiga» sottolinea con orgoglio. Ma Michele, come tanti, purtroppo non ha il permesso per vendere, non ha le autorizzazioni amministrative, pertanto ogni volta che accende la piccola brace ed espone le spighe viene sanzionato e le sue attrezzature per la cottura e la vendita vengono sequestrate.

RECORD DI MULTE – «Non ce la faccio più. Negli ultimi tre mesi ho ricevuto 60mila euro di verbali -racconta Michele- e continuano a tartassarmi nonostante io abbia tutto in regola. Mi manca solo l’autorizzazione del comune a vendere in questo posto, ma che io sto chiedendo da anni e che non vogliono concedermi perchè dicono che sul Belvedere non si può vendere. Per il resto ho tutte le certificazioni, dalla tracciabilità delle spighe al bancone realizzato secondo le norme. Sono mesi che chiedo un incontro al sindaco Figliolia che però non mi riceve. E nel frattempo i vigili continuano a venire, specialmente nei fine settimana e negli orari di punta quando si inizia a vendere. Questo è il mio lavoro, con questo porto avanti la mia famiglia. Ho tre figli, uno che studia, uno emigrato a Londra e il terzo che lavora saltuariamente. Cosa devo fare per sopravvivere?».