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Negozi chiusi a Bacoli, scatta l’allarme

Negozi chiusi a Bacoli, scatta l’allarme
  • Pubblicato17 Ottobre 2011

BACOLI  – Le attività della città e in particolare quelle del “centro commerciale” stanno attraversando un momento molto critico. E molte chiudono i battenti. Lo sottolineano gli stessi esercenti che danno la colpa alla crisi economica ma anche al caro-affitti  e anche perché Bacoli,  in questi ultimi anni, ha perso quel ruolo di attrattiva  dopo i vari problemi di viabilità che  ha tenuto allontanato dal paese molti pendolari.

Il centro storico di Bacoli

ALLARME ROSSO – Diverse sono già state le chiusure di locali nel cuore cittadino e in periferia ma potrebbero non essere le sole. A chi la responsabilità di questo? Per i commercianti, in parte alle passate gestioni amministrative e in primo luogo alla mancata riqualificazione del centro storico. “Un lavoro che andava sicuramente fatto, ma non partendo dal tetto senza aver prima costruite solide fondamenta”.

POCHI PARCHEGGI – A loro avviso manca “un ring” che consenta un circuito attorno al centro storico con parcheggi – soprattutto in viale Olimpico –  segnaletica adeguata e arredo urbano. Circa l’utilizzo del centro cittadino i rappresentanti dei commercianti sottolineano di non essere “a priori contrari alla sua chiusura e alla sua pedonalizzazione, ma finchè non saranno realizzate le opere indicate dovrebbe rimanere transitabile. Solo a opere concluse si può pensare alla totale pedonalizzazione non solo del centro ma forse anche di altre vie limitrofe”.

PERIFERIA IN CRISI – Una situazione critica che non coinvolge solo le realtà commerciali centrali ma anche quelle decentrate a partire da quelle cappellesi, entrate in un vortice pericoloso. Ma difficoltà diffuse le stanno attraversando anche  diversi commercianti del Fusaro e di Cuma. Anche in queste zone infatti sono troppe le attività che rischiano la chiusura che porterebbe come conseguenza ad una perdita notevole di posti lavori, stimata intorno alle trecento unità.

via giulio cesare

CARO FITTI – Tra le voci di spesa che più incidono sui bilanci di molte attività sono gli affitti troppo elevati in alcune zone del paese. Malgrado le spese non certo contenute, molti negozianti sono però disposti ad aderire ad iniziative volte a creare un maggiore“giro” di clientela. Ma a precise condizioni. “Solo attraverso l’unione degli esercenti – afferma un altro commerciante – si possono organizzare manifestazioni di richiamo. E in questo modo si ottiene anche un rapporto contrattuale più forte con le istituzioni”.

COLLABORAZIONE ISTITUZIONALE – Per qualcuno, l’aiuto del Comune è determinante: “servirebbe un supporto per l’illuminazione e la pulizia delle strade”. Ma anche la carenza di parcheggi, secondo altri, è un problema. I clienti, spesso, dirottano dove ci sono più comodità.

VIVE IL “CLASSICO” – A resistere, ormai, sono solo i vecchi negozi. La crisi ha falciato le nuove attività.  C’è chi alla fine non resiste più e decide di appendere il cartello alla porta: “Liquidazione totale per cessata attività”. O anche chi sceglie di sparire dopo un dissesto finanziario.

I CONTI NON TORNANO PIU’ – Poi c’è chi ancora decide di chiudere, “a malincuore” perché  “ormai i conti non reggevano più, – come dice una titolare di un negozio storico chiuso – e siccome ho altri due negozi devo ottimizzare. I clienti sono sempre meno, e quei pochi turisti estivi da soli non bastano più”. A questo bisogna aggiungere che in alcune zone “commerciali” di Bacoli, come in via Giulio Cesare, i parcheggi sono sempre meno. Spesso è la località che non funziona, altre volte è il settore d’attività che non tira più. “C’è poi chi decide di abbassare la serranda perché è giunto all’età della pensione e non ha più eredi o non trova un gerente che gli subentri”. Invece, gli storici, sono quelle che anche con la crisi, riescono a superare i momenti bui ed a rialzarsi.

ENZO LUCCI
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