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MONTE DI PROCIDA/ Via Giovanni da Procida, strada dissestata e pericolosa

MONTE DI PROCIDA/ Via Giovanni da Procida, strada dissestata e pericolosa
  • Pubblicato23 Luglio 2016

via Giovanni da Procida 5MONTE DI PROCIDA – Una stradina “secondaria”, poco “in vista”, dissestata e pericolosa per l’incolumità pubblica e privata. Ma indispensabile e densamente abitata. Siamo in via Giovanni da Procida, l’arteria di collegamento tra la periferia montese ed il cuore pulsante del paese, Piazza XXVII Gennaio. Un percorso “sfortunato” come lo sono state tante vie a Monte di Procida, ma che oggi più che mai necessita di interventi urgenti. A sollecitare l’Assise di via Quandel e gli Agenti di Polizia Municipale attraverso la nostra testata giornalistica è un cittadino residente, preoccupato per la disastrata situazione in cui versa questa tratta, a tutt’oggi transitabile a senso unico di marcia. Anch’egli, come diversi altri suoi compaesani si è trovato coinvolto in sinistri stradali proprio a causa della pavimentazione, in stato di degrado assoluto.

via Giovanni da Procida 4“UN PERCORSO MICIDIALE” – «Da anni attendiamo una sistemazione definitiva dell’arteria – spiega il giovane residente – la cui pendenza già di per sé rende difficoltoso il transito dei veicoli. La serie interminabile di buche e voragini nell’asfalto in gran parte sbriciolato, le transenne “volanti” e i continui “rattoppi” in cemento rendono il percorso davvero micidiale».

via Giovanni da Procida 1“INTERVENIRE SUBITO” – «Dinanzi ad un sì tale scempio – spiega ancora il nostro compaesano – non vi sarebbero che due sole scelte responsabili da prendere: o l’immediato ripristino del manto stradale o la chiusura di via Giovanni da Procida, come già avvenuto anni addietro in vista dell’avvio dei lavori che interesseranno detta tratta, di cui però non sappiamo neppure approssimativamente la data di apertura dei cantieri». Tanti, inoltre, i genitori che si dicono preoccupati per i figli che con il motorino devono percorrere questo obbligato e pericolosissimo tratto per tornare a casa. «Non v’è, sull’intero territorio una strada pericolosa come la nostra – conclude – non aspettiamo che ci scappi il morto per intervenire una volta e per tutte».