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MONTE DI PROCIDA/ “Gennareniello” di De Filippo va in scena in strada ed è un successo – LE FOTO

MONTE DI PROCIDA/ “Gennareniello” di De Filippo va in scena in strada ed è un successo – LE FOTO
  • Pubblicato22 Settembre 2014

1MONTE DI PROCIDA – Le  parole poetiche di Michele Sovente, dedicate al Casale, bene racchiudono l’atmosfera vissuta nel giorno di San Gennaro, dai  numerosi e calorosi spettatori. La Scintilla di Bacoli con “Gennareniello” di Eduardo De Filippo è andato in scena tra le quinte naturali del Borgo antico. Una bella iniziativa organizzata da “Cappella Futura” con il Patrocinio del Comune di Monte di Procida.

TEATRO PER STRADA – La piazzetta, con le casette mediterranee, le scale esterne, le finestre, i balconcini-terrazze, i ballatoi  sono diventati elementi scenografici, nei quali gli attori hanno recitato.  Il pubblico ha gradito e si è molto divertito. Ѐ a stretto contatto con gli attori,  che interagiscono e si muovono, senza palco, in una atmosfera magica e surreale, in tutti gli spazi intorno al quartiere dalle ripide scale. Il vero protagonista è diventato il territorio. Lo spettacolo, presentato nel 2003 nella Rassegna E.T. Miseno di R. Veca,  è dedicato allo scenografo Tonino Festa, recentemente scomparso. Come racconta Franco Napolitano, il regista:  «Tonino ci ha educato a guardare  con occhi scenografici i suggestivi angoli architettonici e le innumerevoli affascinanti quinte flegree naturali».

LA STORIA – L’ouverture tocca alla calda voce popolare di Maria Rosaria Di Costanzo, che da un balconcino intona: “Uocchie c’arraggiunate “ aleggiando suggestiva sul pubblico. Poi tutti gli altri: concentrato e divertito Mario Carannante (‘o sapunaro) giunge dal pubblico con l’ingegnere, Domenico Campione, che ci mostra una comicissima verve, principalmente quanto duetta, in maniera “buffa” e grottesca con la signorina (Rubina Salemme),che sfoggia una ulteriore rovente e spigliata interpretazione. La zitellesca zia Fedora è Angela Volpe, dipingendo il personaggio con auto-sarcasmo e brillantezza. Sfarfalla tra i lati della piazza Gennaro di Colandrea, nei panni del figlio, in maniera brillante e impertinente. Si cala in modo egregio nel ruolo del maestro, Dante Dottorini, esibendo notevoli doti vocali e recitative.

DIVERTITO IL PUBBLICO – Il pubblico, commosso e divertito, ha poi applaudito a lungo per la prestigiosa vis recitativa di Giovanna Gagliardi, nel ruolo tragicomico della moglie. Vero mattatore di scena, infine, Ciro Morra, disinvolto e abile, nei panni del protagonista. Il trucco, stile anni 50-60, ben definito e preciso, è curato da Davì Centro Benessere di Daniela Palumbo. Dietro le quinte, il prezioso Gino Sovente, presto di nuovo in scena, e Tina Buccolo. Lo spettacolo finisce, la dove inizia simbolicamente,con una poesia di Michele Sovente, recitata con il cuore da Dario Barbato.

LE FOTO

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