Close
Cronaca Notizie flash Primo Piano

Licola/ I depuratori della discordia: tra scandali e disastri ambientali continua la protesta dei dipendenti della Hydrogest

Licola/ I depuratori della discordia: tra scandali e disastri ambientali continua la protesta dei dipendenti della Hydrogest
  • Pubblicato8 Gennaio 2012
La foce del depuratore

POZZUOLI – Continua la stato di agitazione dei dipendenti Hydrogest, l’azienda che gestisce i quattro depuratori della Regione Campania. Lo stato di agitazione potrebbe però terminare già nella giornata di lunedì quando secondo voci sempre più insistenti l’Hydorgest sarebbe pronta a versare ai dipendenti gli stipendi arretrati. Si resta però sempre nel campo delle ipotesi, nessuna voce ufficiale trapela dagli uffici.

PAGAMENTI –  L’eventuale azzeramento delle pendenze verso i dipendenti però non sanerebbe il problema della gestione degli impianti che resta una piaga aperta in seno alla Regione Campania, sia per la gestione economica, sia per probabile fallacità nel funzionamento dell’impianto. E sia per le densissime nuvole nere che si affacciano sul depuratore da un punto di vista giudiziario. La vertenza Hydrogest,  il cattivo funzionamento dell’impianto di Cuma vera “bomba ecologica” pronta ad esplodere sui cittadini al quale si aggiunge il lavoro della Magistratura, che sta appurando pericolose attività illecite che vedrebbero il centro proprio nell’impianto di Cuma.

L'impianto di depurazione delle acque di Cuma

I GIORNI DEL 2009 – Sono ancora impressi nella mente i giorni del 2009 quando l’impianto sversò in mare tanti di quei liquami da rendere non balneabile quasi la totalità dell’area flegrei e della costa di Licola, Cuma e Varcaturo. L’impianto di Cuma è attualmente al centro di un’inchiesta della magistratura, argomento dell’indagine lo sversamento di percolato non trattato proprio nel depuratore. Veleno che poi sarebbe stato riversato a mare.

L’INCHIESTA GIUDIZIARTIA – Secondo le indagini della magistratura conclusesi nelle scorse settimane, sarebbero stato sversato percolato non trattato, materiale velenosissimo e per questo altamente inquinante. Le persone oggi inquisite sono 41, tra i quali spiccano i nomi dell’ex governatore della Campania Bassolino, Catenacci, Bertolaso e altri nomi eccellenti che hanno gestito la crisi rifiuti a Napoli ed in Campania. Al di la della verità processuale tutta ancora da verificare l’impianto di Cuma oggi è una problematica che van ben oltre la cattiva gestione finanziaria della Regione Campania e dell’Hydrogest. Occorre che nel più breve tempo possibile la situazione venga normalizzata non solo per i lavoratori ma anche per tutto il territorio che ha il bisogno di un impianto di depurazione che funzioni correttamente.

ANGELO GRECO
[email protected]