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LA POESIA/ «Ho fatto un sogno»

LA POESIA/ «Ho fatto un sogno»
  • Pubblicato10 Aprile 2016

Rosario LubranoHo fatto un sogno.
Buffo, se vuoi strano,
un pò matto, non proprio sano,
ma pieno di cose belle.
Un mondo al contrario, diverso,
capovolto, inverso.
Se vuoi un sogno ribelle.
Ho visto una balena
volare con ali da falena.
Fiumi scorrere nel deserto,
uccelli nuotare a mare aperto.
Ho visto parole
esplodere da pistole.
Madri partorire senza dolore.
Salici ridenti
e iene piangenti.
Uomini senza rancore,
seppellire la propria rabbia.
Ho visto tutte le genti
unite senza nessuna gabbia.
Giocare per giocare,
né vincitori né vinti,
nessun nemico, nessun rivale.
Bambini che non hanno mai visto un ospedale.
Ho visto alzare le mani solo per salutare,
sulla guancia solo per accarezzare.
Ricchezza e povertà cancellate con
un segno.
E come un sogno dentro un sogno,
a ciascuno secondo il suo bisogno.
Ho visto un mondo senza pane,
eppure senza fame.
In questo sogno, l’aria si può mangiare.
Uomini con una cintura di fiori
applaudire al Bataclan.
Un rabbino a braccetto con l’imam.
Le persone rialzarsi sugli spalti dell’Heysel,
nessuna strage alla stazione di Bruxelles.
Bambini piangere solo di gioia,
saltare la corda nell’aia
non su una mina
saltare in aria
nelle terre di Palestina.
Ho visto le torri gemelle
al centro di Gaza,
kippah e kefia annodati come versi con la rima.
Uomini come sfingi sotto la piramide di Giza,
smettere la divisa,
ritornare umani,
chiedere scusa a Carlo Giuliani.
Uomini amarsi senza vergogna.
Ho visto ripartire le lancette della stazione di Bologna.
Ho visto un mondo dove Amore è Dio,
e Dio è amore,
non morte, distruzione, dolore.
Un mondo senza guerra,
dove tutto unisce.
Un mondo vivace,
né bianco né nero,
un mondo in pace,
dove tutto è colore,
e mille sfumature.
Dove non si muore,
si rinasce.
Atterri su una nuvola
se cadi da un’ impalcatura.
Un mondo senza morti bianche,
senza tiranni, senza banche.
Un mondo dove non esiste:
Io
Tu
Loro
Voi.
Un mondo solo di Noi.

Rosario Lubrano