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Figliolia ha i giorni contati: è corsa contro il tempo per salvare la poltrona di sindaco

Figliolia ha i giorni contati: è corsa contro il tempo per salvare la poltrona di sindaco
  • Pubblicato17 Agosto 2016

FiglioliaPOZZUOLI – Ventidue agosto ore 16 in prima convocazione e 23 agosto ore 9 in seconda convocazione. In uno di questi due giorni si deciderà il futuro del sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, e dell’intero governo della città. Due date fissate nella tarda mattina di oggi per il consiglio comunale che dovrà votare il riequilibrio di bilancio non votato (per mancanza del numero legale) lo scorso 4 agosto. Questa volta il termine è perentorio: o si vota e passa il bilancio oppure si scioglie il consiglio comunale.

Consiglio comunale vuotoSINDACO SENZA NUMERI – Questa mattina durante la riunione dei capigruppo qualche consigliere di maggioranza (finora tra i “dissidenti”) avrebbe dichiarato apertamente di passare dalla maggioranza all’opposizione. Motivo? Le nuove alleanze che Figliolia avrebbe stretto negli ultimi tempi con parte dell’opposizione e già denunciate nel documento dei 6. Intanto, salvo colpi di scena e stando a quanto accaduto durante l’ultimo consiglio comunale, Figliolia non ha più i numeri per governare. Accanto a lui sono rimasti appena 6 consiglieri del PD, uno dei Verdi, uno di SEL e uno del Gruppo Misto. Ben 13 sarebbero i consiglieri pronti a votare contro (sempre stando alle ultime dichiarazioni e a quanto accaduto durante l’ultima Assise) mentre due sono gli incerti. Ma vediamo chi sono:

PennacchioCON FIGLIOLIA – Dalla parte del sindaco sono rimasti Luigi Manzoni (PD), Lucio Terracciano (PD) Salvatore Caiazzo (PD), Mimmo Pennacchio (PD), Gennaro Testa (PD), Vincenzo Daniele (PD) Paolo Tozzi (Verdi), Michelangelo Luongo (SEL), Vincenzo Bifulco (Misto). A questi voti va aggiunto quello del sindaco che porterebbe così a 10 il numero dei favorevoli per l’approvazione del bilancio. E tra i consiglieri pro-Figliolia c’è da rimarcare il senso civico di Mimmo Pennacchio (attualmente all’estero) e Vincenzo Daniele che per garantire la propria presenza in un consiglio comunale così delicato sospenderanno le vacanze e faranno ritorno in città.

Pollice
Tommaso Pollice

CONTRARI A FIGLIOLIA – Tredici invece sono i consiglieri contrari: Filippo Monaco (F.I.), Guido Iasiello (F.I.), Pietro De Vito (F.I.), Nicola Della Corte (PD), Elio Buono (PD), Raffaele Visconti (Sinistra Italiana), Maurizio Orsi (Verdi), Mario Cutolo (Cittadini per Pozzuoli), Enrico Russo (Cittadini per Pozzuoli), Tommaso Pollice (CD), Sandro Cossiga (UDC), Antonio Di Bonito (Bene Comune), Tito Fenocchio (Uniti per la libertà).

Del Giudice
Ciro Del Giudice

INCERTI – Due invece i consiglieri che vengono considerati incerti: Salvatore Maione (FLI) e Ciro Del Giudice (Misto). Il primo durante la riunione di questa mattina avrebbe ribadito di “voler fare opposizione” nonostante il 4 agosto rimase in aula insieme a De Vito e Del Giudice e per poco non consentiva la votazione del riequilibrio di bilancio; mentre il secondo ha dichiarato che deciderà solo durante la discussione in consiglio comunale. Entrambi durante la riunione dei capigruppo si sono allineati alla linea portata avanti da PD e SEL e quindi vicina al sindaco.

ORE CALDE – Nel frattempo sono in corso diversi incontri sia nell’area della maggioranza che in quella dell’opposizione e tra i sei dissidenti che hanno messo in minoranza il sindaco. La sensazione è che c’è un fronte molto ampio che vuole “mandare a casa” Vincenzo Figliolia e lo farà solo dopo aver portato tutte le argomentazioni in consiglio comunale. Troppo netta la frattura tra il Primo cittadino e i sei della sua maggioranza a cui non ha più “rivolto parola” dopo l’ultimo consiglio comunale. E se il sindaco non tende una mano molto difficilmente chi si sente “offeso da 4 anni e mezzo di governo dispotico” farà il primo passo. Secondo gli “oppositori” il sindaco sarebbe impegnato nella formazione di una nuova (e sarebbe l’ennesima) maggioranza che non farebbe altro che inasprire ulteriormente gli animi. Esclusa invece (per ora) l’ipotesi delle dimissioni di massa davanti al notaio per evitare il “killeraggio” che ha portato allo scioglimento degli ultimi due consigli comunali (Giacobbe e Magliulo).