Close
Primo Piano

Eruzione vulcanica, ecco dove andranno i cittadini flegrei

Eruzione vulcanica, ecco dove andranno i cittadini flegrei
  • Pubblicato13 Febbraio 2016

Zona RossaCAMPI FLEGREI – E’ di ieri la notizia dell’approvazione del nuovo Piano nazionale di emergenza per i Campi Flegrei, la cui rielaborazione era in corso da tempo. La presentazione ufficiale avverrà in Regione Campania nelle prossime settimane. Il Piano, redatto dalla Protezione Civile, ha lo scopo di gestire in sicurezza tutti gli aspetti, nelle diverse fasi di un’eventuale eruzione vulcanica, tra cui l’allontanamento della popolazione dalle zone ad alto rischio. L’ultima eruzione, risalente al 1538, provocò la distruzione del villaggio Tripergole e la nascita del Monte Nuovo. Non vi furono vittime poiché gli abitanti ebbero il tempo di allontanarsi fuggendo verso Napoli.

Zona Rossa GiallaNESSUN PERICOLO IMMINENTE – Sgomberiamo subito il campo da inutili e dannosi allarmismi: ad oggi, non c’è nessun pericolo imminente. Il livello di allerta resta quello di “Attenzione” definito dalla Commissione Grandi Rischi alla fine del 2012 sulla base dei dati sismici forniti dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). La caldera dei Campi Flegrei è attualmente una delle zone sismiche meglio monitorate al mondo, il che permette, oggi molto più di ieri, di poter rilevare con largo anticipo l’approssimarsi di un’eventuale e malaugurata nuova eruzione e quindi di poter predisporre in sicurezza l’allontanamento delle popolazioni residenti.

IL PIANO – Il primo Piano nazionale di emergenza fu redatto nel 1984, in seguito alla crisi bradisismica che ha interessato l’area nei primi anni ’80. Da allora è stato rielaborato più volte ed è sottoposto a continuo aggiornamento. Nel 2014 e nel 2015 sono stati ridefiniti i perimetri delle zone di rischio (rossa e gialla). Nei giorni scorsi è stato sciolto il nodo relativo alle destinazioni in caso di evacuazione fuori regione, per gli oltre 550.000 abitanti della Zona Rossa, già previste nel “Piano di Allontanamento” del 2005 che è parte integrante del Piano di emergenza.

ECCO DOVE SARANNO TRASFERITI I CITTADINI – Grazie alla disponibilità offerta dalle varie regioni, dietro garanzia di opportune compensazioni finanziarie a cui la Campania farebbe fronte attingendo nell’eventualità ad uno specifico capitolo di bilancio della Comunità Europea, sono stati decisi i seguenti “gemellaggi”: i cittadini di Pozzuoli saranno trasferiti in Lombardia, quelli di Bacoli in Umbria e Marche, del Monte di Procida in Abruzzo e Molise, per Quarto la Toscana, per i residenti di Bagnoli il piano prevede l’esodo in Basilicata e Calabria, la comunità di Soccavo in Emilia Romagna, quella di Pianura in Puglia, per Chiaiano è previsto lo spostamento in Friuli Venezia Giulia, per Fuorigrotta nel Lazio, per il Vomero il Piemonte e la Valle d’Aosta, per l’Arenella il Veneto, per Posillipo la Sardegna, per Chiaia e San Ferdinando la Sicilia. Non si conoscono ancora tutti i dettagli del piano (in quello del 2005 era previsto un passaggio intermedio in centri di accoglienza situati in regione) anche perché pare vi siano ancora diversi nodi da sciogliere, relativi alle modalità e alle vie di fuga, legati alle carenze infrastrutturali che interessano il territorio a cui si sta cercando di porre rimedio (un esempio è la bretella Tangenziale-Porto di Pozzuoli).

CONOSCERE IL FENOMENO – Altro importantissimo capitolo oggetto di rivisitazione all’interno del Piano di sicurezza dei Campi Flegrei riguarderà lo sviluppo di una più incisiva campagna di conoscenza dei fenomeni in atto e di una più capillare informazione sui comportamenti da seguire in caso di emergenza. L’esperienza insegna che in alcuni casi possono essere più gravi i danni prodotti alla persona dalla paura e dal panico in seguito ad un terremoto rispetto a quelli prodotti dal terremoto stesso. Conoscere il fenomeno, sapere cosa fare, esercitarsi periodicamente per essere sempre pronti è indispensabile per ridurre al minimo i rischi in un territorio ad elevata sismicità come quello dei Campi Flegrei.

(a cura di Luigi Contessa)