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DIETOLOGIA/ Il “mostro” carboidrato

DIETOLOGIA/ Il “mostro” carboidrato
  • Pubblicato24 Marzo 2015

a cura del dottor Giuseppe Cutolo

Il "mostro" carboidrato
Il “mostro” carboidrato

DIETOLOGIA – Spesso, troppo spesso, chi prescrive terapie alimentari o chi si cimenta in una disperata dieta fai da te, tende a considerare i Carboidrati, semplici o complessi che siano, tipo pasta, pane, riso ecc…come dei veri e propri mostri per la loro linea, come il nemico da battere e da eliminare nella loro quotidianità alimentare. Ma sarà proprio così ? Al termine di uno studio condotto personalmente su circa 700 pazienti vi assicuro che la risposta è No ! O meglio, facciamo una distinzione tra i carboidrati: per intenderci definiamo i Carboidrati come singole unità di glucosio unite tra di loro a formare una molecola più complessa, che sia un chicco di riso o un maccherone o una fetta di pane.

 

LA DISTINZIONE – Distinguiamo tra questi, quelli ad alto indice glicemico, derivanti da farine raffinate o non integrali, e quelli a basso indice glicemico, derivanti da farine integrali, cioè che non sono state private del loro contenuto in fibre. Immaginiamo di avere ingerito, ragionando per assurdo, 1 Kg di zucchero ad alto indice glicemico: a livello intestinale, questo verrà assorbito, causa assenza di fibre, in maniera rapidissima , in questo modo il Kg di zucchero rischiamo di ritrovarcelo quasi per intero nel sangue, comportando così un iper-glicemia (aumento di zuccheri nel sangue) e una conseguente iper-insulinemia, cioè il Pancreas produrrà una massiccia quantità di Insulina per abbattere il grosso quantitativo di zuccheri circolante, trasformandoli, in buona parte anche in trigliceridi e facendoli accumulare a livello del tyessuto adiposo.

 

I CARBOIDRATI NON SONO MOSTRI – Adesso invece immaginiamo di avere 1Kg di zucchero ma questa volta a basso indice glicemico, cioè contenente fibre, cosa succederà? Le fibre rallenteranno l’assorbimento degli zuccheri dall’intestino al sangue, così da evitare iper-glicemia e iper-insulinemia, in tal modo il fisico avrà tutto il tempo di andare a smaltire la grossa parte degli zuccheri ingeriti evitando così di accumularli, regolando per di più il senso di fame. Trattando  diversi pazienti, e registrando i numerosi dati, posso affermare con sicurezza matematica, che a parità di sesso, età e metabolismo, i Kg che si perdono nel primo mese seguendo una dieta che comprende carboidrati sono su per giù gli stessi rispetto a quelli che si perdono seguendo una dieta nella quale questi sono del tutto assenti. Ergo, i Carboidrati, non sono dei mostri, vogliateli bene.