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Dalla Puteolana all’Ungheria: Marco Rossi, la storia di un giramondo con Pozzuoli nel cuore

Dalla Puteolana all’Ungheria: Marco Rossi, la storia di un giramondo con Pozzuoli nel cuore
  • Pubblicato20 Febbraio 2017

BUDAPEST – Dalla Puteolana a Budapest, passando per la serie A, il Messico e tanto altro. E’ la storia del giramondo Marco Rossi, ex idolo dei tifosi puteolani oggi alla guida dell’Honved, squadra a sorpresa in testa nel campionato ungherese. Marco Rossi potrebbe ricalcare l’impresa di un altro ex della Puteolana, quel Claudio Ranieri che lo scorso anno riuscì nell’impresa di vincere la Premier League in Inghilterra con il Leicester.

GIRAMONDO – Un vero giramondo Marco Rossi che in Italia ha vestito maglie gloriose come quelle di Brescia, Sampdoria e Piacenza e che annovera esperienze in Messico con l’America ed in Germania con l’Eintracht Francoforte. Da giramondo quale è oggi si trova a Budapest, sponda Honved, ed è in testa al campionato assieme a Videoton e Vasan a quota 34, con il più quotato Ferencvaros 4 punti dietro.

LA VOCE DEL MISTER – Guai a dire a Marco Rossi che dopo Ranieri sta solcando le orme di Ancelotti e Conte dominatori in Germania e Inghilterra: «Per la verità noi siamo solo primi ex aequo con altre due squadre, Videoton e Vasas, ma credo che soprattutto la prima, insieme al Ferencváros, la “Juventus d’Ungheria”, sia accreditata alla vittoria finale. Noi stiamo facendo qualcosa di inaspettato, ma assolutamente meritato, e proveremo a giocarcela con tutti fino alla fine – Marco poi racconta la realtà ungherese che ormai lui conosce dal 2012 – Credo che l’Ungheria stia crescendo grazie a stadi nuovi, maggiori investimenti e strutture che unitamente agli ultimi risultati della Nazionale maggiore hanno riacceso entusiasmi sopiti da tempo. Ci sono alcuni giocatori veramente interessanti. Io punterei sul nostro Dániel Gazdag. Centrocampista che unisce forza, discreta velocità e ottima capacità di inserimento ad una buona tecnica. Inoltre è solo un ’96».

IL CUORE GRANATA – Marco Rossi a Pozzuoli è legato da un doppio filo, qui vive la sua famiglia e qui ha dei ricordi indelebili legati alla sua annata, ormai lontana 30 anni, con il Campania Puteolana: «A Pozzuoli ho il cuore, nel senso che la mia famiglia vive lì, quindi è troppo facile e scontato dire che ormai è casa mia. Il ricordo della stagione 86/87 però è ancora vivo, nonostante siano passati appena 30 anni. Il Conte stracolmo di tifosi è uno spettacolo che purtroppo i giovani non conoscono e che sarebbe bello poter rivivere. Il fatto che la Puteolana sia scomparsa dal panorama calcistico nazionale è veramente molto, molto triste. Pozzuoli merita una squadra, ma non una squadra qualsiasi. Una squadra in una categoria importante che onori la magnifica città che rappresenta».