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Da Pozzuoli al successo: la storia di Marilia, attrice cresciuta nel mito di Eduardo

Da Pozzuoli al successo: la storia di Marilia, attrice cresciuta nel mito di Eduardo
  • Pubblicato23 Gennaio 2017

img_8740_smallPOZZUOLI – C’è sempre una strada da seguire, quella che sentiamo più nostra o semplicemente per la quale siamo pronti a dare tutto; c’è sempre una via da percorrere, qualunque siano gli ostacoli o le persone che staranno li a ricordarci ogni singola difficoltà; c’è sempre un percorso…il nostro, fatto di scelte, sbagli e passi, tanti lunghi interminabili passi che ripetiamo uno dopo l’altro, fino a quando non sceglieremo di fermarci. Ebbene, questa volta i nostri passi si sono incrociati con quelli di una giovane ragazza napoletana, anche lei con la sua strada, le sue idee, la sua passione e la sua vocazione: questa è la storia di Marilia Testa.

img_5593LA BIOGRAFIA – Appena 23 anni, nata sotto il sole napoletano, ma cresciuta ed appartenente tutt’oggi al territorio puteolano, Marilia sente fin dai primi anni della sua vita una forte propensione alla recitazione: quando giocattoli e cartoni avrebbero dovuto essere il passatempo preferito per una bambina della sua età, era la voce di Eduardo de Filippo a sfrenare la sua fantasia, del quale spesso e volentieri riproponeva in casa imitazioni improvvisate. Ma sono questi i segnali più forti, quelli che la portano a coltivare ancora di più questa passione e a farlo in maniera totalmente autonoma: non essendo figlia d’arte e non avendo nessun tipo di aiuto per insistere ancora di più in questa sua ambizione, Marilia comincia un percorso autonomo, fatto di tanta lettura, dizione e la fortuna di un percorso scolastico che la portano ad incontrare insegnanti pronti a spronarla ad investire ancora di più in questa sua vocazione artistica. Sono gli anni decisivi – ci spiega – quelli in cui si fanno delle scelte e si crede fermamente in quelle, portandole avanti e difendendole ad ogni costo…anche quando un percorso duro, come quello della recitazione, ti pone di fronte a tanti dubbi.

LA FORMAZIONE – Il “sacrificio” è l’aggettivo giusto per descrivere un’adolescenza inconsueta, dove le tradizionali uscite e le serate con amici hanno lasciato spazio alla necessità di dedicarsi in tutto e per tutto ad una formazione mirata: essenziale, infatti, l’incontro a soli 15 anni con Bruno Illiano – maestro e compositore, capace di lavorare al fianco del grande Pino Daniele – con il quale ha intrapreso un lavoro incentrato sulla impostazione vocale. Subito dopo, inizia la sua collaborazione con l’associazione culturale NarteA – promotrice e divulgatrice del patrimonio storico della città di Napoli attraverso visite teatralizzate – che la porterà nel 2011 alla realizzazione del “Tommasaniello, Passione e Confusione”, incentrata sulle varie tappe della rivoluzione di Masaniello. Tanti gli incontri che hanno formato il suo carattere, alcuni dei quali decisivi anche per la stessa crescita artistica: il teatro De Poche – con Massimo De Matteo e Peppe Miale; subito dopo, nel 2012, l’incontro con la società teatrale “Marina Commedia” di Mimmo Borrelli –drammaturgo – grazie alla quale ha potuto intraprendere un lavoro intensivo sulle tragedie e trovare la propria dimensione; per non dimenticare l’esperienza annuale a Roma, nel 2015, con la tournèè stagionale “La Lettera di Mammà” di Peppino De Filippo al teatro Parioli.

UNA STRADA IN SALITA – Una vera e propria scalata – ci dice Marilia – di fronte alla quale, però, non vuole arrendersi, perché la voglia, la forza e la passione sono ciò che le consentono anche solo di immaginare quanto sia bello l’orizzonte dalla vetta: “non mi sono mai fermata, perché ho sempre saputo di voler seguire questa missione teatrale. Ci sono dei momenti di crisi, indubbiamente. Ma nessun dubbio circa il fatto che è questa la strada da seguire”. Attualmente impegnata al secondo anno dell’Accademia del Teatro Stabile di Napoli, non mancano le prospettive future e la speranza di lavorare accanto a nomi come quello di Matteo Tarasco, Mariano Rigillo, Bruno Garofalo, ed attori della stessa tradizione napoletana – come il noto Carlo Buccirosso. Idee chiare, quindi, per questa giovane ragazza; tanto giovane quanto intraprendente, al punto da convincere per ben due volte i produttori del programma “Torto o Ragione” su Rai1a chiamarla per la recitazione di una parte, una strada – quella dell’interpretazione – che spera di poter approfondire ancora di più, magari approdando davanti alla grande macchina cinematografica. Sogni in grande? Chi può dirlo…ma sognare non hai mai fatto male a nessuno.