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Città metropolitana

Blitz nella “Terra dei fuochi”: 83 denunce, 1 arresto e 35 sequestri

Blitz nella “Terra dei fuochi”: 83 denunce, 1 arresto e 35 sequestri
  • Pubblicato2 Dicembre 2016

terra-dei-fuochi-controlli-da-elicotteroIL BLITZ – “Terra dei Fuochi”, continuano i controlli dei Carabinieri tra Napoli e Caserta a tutela dell’ambiente e dei lavoratori: 83 persone denunciate e una arrestata, sequestrate e sospese 35 aziende, controllati con il supporto di un elicottero anche i terreni con divieto di coltivazione. Continua l’azione di prevenzione e contrasto dei Carabinieri tra Napoli e Caserta, nella “Terra dei Fuochi”, a tutela dell’ambiente, dei lavoratori e dei consumatori. Stringenti sono stati i controlli che hanno interessato fabbriche, attività tessili, aziende di abbigliamento, autolavaggi, carrozzerie, depositi di carburante. Denunciate 83 persone e 35 attività sospese o sottoposte a sequestro, una persona arrestata per combustione illecita di rifiuti.

terra-dei-fuochi-lavoratori-clandestiniILLECITI – I reati contestati vanno dallo smaltimento illecito di rifiuti alla emissione non autorizzata di fumi in atmosfera, dallo sfruttamento del lavoro nero e clandestino alla violazione della normativa in materia igiene sui luoghi di lavoro, dall’abusivismo edilizio alla mancanza di sicurezza per i lavoratori. In particolare: a Giugliano, in un’azienda zootecnica di 56.000 mq. con 400 capi di bestiame, non esistevano i registri di carico e scarico dei medicinali per gli animali e del letame. Il titolare aveva inoltre “dimenticato” di far rimuovere 4 tettoie di amianto delle stalle (per un totale di circa 400 mq).

terra-dei-fuochi-scarti-tessili-smaltiti-illegalmenteVELENI – A Qualiano un coltivatore irrigava i terreni prendendo acqua da un pozzo a ridosso di un’area sequestrata per presenza di rifiuti, con il pericolo di inquinamento delle falde acquifere. A Cicciano, nel nolano, un 72enne è stato sorpreso a incendiare rifiuti vegetali e di plastica su un fondo agricolo. È stato utilizzato anche un elicottero per accertare che fosse rispettato il divieto di coltivazione sui terreni tra Caivano ed Acerra classificati dall’ARPAC (l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania) come rientranti tra il 4° e il 5° livello di inquinamento.