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Baia, monumenti dietro le sbarre

Baia, monumenti dietro le sbarre
  • Pubblicato22 Giugno 2011
una veduta dal Parco Monumentale di Baia

Riportata alla luce, resa fruibile e… chiusa. È questa la storia non poi tanto singolare di uno dei gioielli storici dell’archeologia bacolese, la villa romana di Giulio Cesare, o meglio conosciuto come il Parco Monumentale di Baia. Il visitatore che, allettato dalla bella stradina lastricata in pietra di tufo, sia preso dalla tentazione di seguire l’indicazione archeologica di “Parco Monumentale di Baia” arrivato in cima alla salita, troverà una brutta sorpresa.

OFF LIMITS – Una cancellata in ferro rigorosamente chiusa, nessun cartello con orari di visita o indicazioni su dove chiedere informazioni per eventuali visite, guidate o meno. Nessun custode a cui chiedere informazioni sulle possibilità di accesso al prezioso bene archeologico. Niente di niente. Alle spalle della cancellata si scorge solo strada che dovrebbe condurre al complesso monumentale, situato sulle pendici di via Bellavista. Ma, ahimè, il cancello resta chiuso. A meno che… A meno che non si voglia optare per una visita “fai da te”.

ALL’AVVENTURA – Eh si, perché a guardar meglio la cancellata che sormonta un muretto a protezione della villa romana termina ad un certo punto come a “mezz’aria”. E, tra l’inferriata e la parte retrostante della recinzione del sito c’è uno spazio sufficiente a far passare comodamente una persona. Non solo, la vecchia strada che conduceva al Parco Archeologico, oggetto di una controversia tra la Soprintendenza e alcuni proprietari dei terreni adiacenti al resto archeologico, può ancora essere circolata. Anche qui, il turista “fai da te” potrebbe entrarvi seguendo alcuni sentieri, che poi non sono così nascosti.

UNA VEDUTA MOZZAFIATO – Una volta all’interno della struttura lo spettacolo è stupendo. Una veduta che si affaccia su entrambi i litorali che bagnano Bacoli. E magari c’è anche la possibilità di portarsi via un pezzetto di resto romano! Insomma, oggi come oggi la conservazione di un reperto archeologico così prezioso, dipende soprattutto dal “buon cuore” e dall’onestà dei cittadini. Eppure la strada appare completata, da un bel po’, ma di aprire il sito neanche a saperlo. Prima  gli scavi, poi i lavori di sistemazione, ma la villa non è ancora fruibile per i turisti e i visitatori. La Sovrintendenza sembra che  non può inserire l’area, per il momento, tra quelli visitabili gestione per motivi economici.

Enzo Lucci
[email protected]