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BACOLI/ Veleni, accuse e maggioranza spaccata: ma il Sindaco “incassa” il bilancio

BACOLI/ Veleni, accuse e maggioranza spaccata: ma il Sindaco “incassa” il bilancio
  • Pubblicato10 Maggio 2016

consi Piazza Marconi 1BACOLI – Un valzer di responsabilità in cui l’assente ingiustificato è il «mea culpa». Una maggioranza che se l’è cantata e suonata in beata solitudine, dipinta da più parti e dal proprio stesso “organico” come mossa da interessi personali e pretestuosi, favoritismi, atteggiamenti demagogici e smania di protagonismo. Eppure una squadra che all’unisono voterà favorevolmente il più importante documento programmatico: il bilancio. Questa la sintesi di un Consiglio Comunale che si prospettava ad alta tensione dopo le polemiche delle ultime settimane. Massiccia la presenza di forze dell’ordine che hanno presidiato l’area per l’intera durata della riunione d’Assise che ha visto la partecipazione di oltre 500 persone, tra cui Rosa Capuozzo, sindaco della città di Quarto, seduta accanto al Primo Cittadino di Bacoli fino al termine dei lavori. E invece, nonostante i toni accesi dei consiglieri è prevalsa la pace.

piazza bacoli 1NESSUN AVVISO DI GARANZIA” – Uno solo il punto all’ordine del giorno: “Comunicazioni del sindaco”. In poco più di un’ora il Primo Cittadino di Bacoli ha placato la sete di “gossip” di quanti, negli ultimi giorni, ci erano andati giù pesante. Anzitutto, smentisce categoricamente di aver ricevuto “Avvisi di garanzia”. «Un inciucio che aleggia da tempo – ha dichiarato il sindaco Della Ragione – a cui non ho voluto far seguire comunicato alcuno. Un avviso di garanzia che sarebbe arrivato non soltanto a me, ma anche a mia madre. Qualcuno già mi vedeva in carcere. Alle voci di piazza sono seguiti manifesti affissi in città. E anche in quel caso ho preferito tacere. Lo dico oggi, in pubblica piazza: io non ho ricevuto alcun avviso di garanzia».

piazza bacoli 4PARISI? “NON SI TOCCA” – Successivamente, dopo un breve excursus sulle modalità attraverso cui intende attuare il Piano di Liquidazione del Centro Ittico Campano, il capo del consesso civico ha lanciato il suo guanto di sfida all’avvocato Giacomo Perreca, padre del consigliere Dario Perreca, leader del neo costituito gruppo consiliare “Bacoli Libera”, ribadendo a voce alta l’intoccabilità del suo braccio destro, l’assessore Alessandro Parisi. E poi giù l’elenco di quanto è stato prodotto dall’Amministrazione in carica dal 2 luglio scorso sino ad oggi.

MAGGIORANZA SUL BILANCIO – Il Sindaco ha infine concluso il suo intervento mettendo con le spalle al muro i cinque consiglieri che pur restando in maggioranza hanno dato vita al gruppo consiliare “Bacoli Libera”. «Stasera dovete dire avanti a tutti chi voterà il bilancio e chi vuole che questa Amministrazione continui ad andare avanti». E così, il Primo Cittadino è stato anche il solo ad aver ricevuto le risposte che desiderava, “incassando” in anticipo il voto favorevole all’approvazione del bilancio.

piazza bacoli 2ACCUSE “A VUOTO” – Gli animi del pubblico accorso in piazza si sono accesi durante gli interventi dei 5 “ex” fedelissimi, i quali hanno rivolto pesanti accuse al Primo Cittadino che, se confermate, potrebbero avere risvolti negativi non soltanto per il Sindaco della città. Numerosi gli argomenti tirati in ballo: dalle ombre che incomberebbero sull’organizzazione della festa di Sant’Anna alla nomina del Sindaco a Presidente Onorario della ProCalcio, nonché sulle modalità con cui si sta procedendo alla liquidazione del Centro Ittico Campano e le antenne posizionate su Villa Cerillo in barba al Regolamento Comunale. Riflettori puntati anche sulla vicenda che vede protagonista la Comandante della Polizia Municipale, Marialba Leone a carico della quale sono stati presi procedimenti disciplinari che la vedrebbero, ad oggi, sul filo del rasoio. «Atti pretestuosi», li ha definiti il consigliere Radice sollecitando il sindaco a scusarsi col capo dei caschi bianchi. Questioni “scottanti” su cui il Sindaco non ha proferito parola alcuna, limitandosi a garantire un confronto nelle sedi preposte. Finiscono così, nel baratro dell’indifferenza generale, le reali motivazioni che avrebbero spinto i consiglieri Perreca, Radice, De Cicco, Capuano e Carannante a costituirsi un gruppo di maggioranza indipendente.