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Eventi Monte di Procida

BACOLI-MONTE DI PROCIDA/ “No Triv”: una catena umana in difesa del nostro mare

BACOLI-MONTE DI PROCIDA/ “No Triv”: una catena umana in difesa del nostro mare
  • Pubblicato15 Aprile 2016

MiliscolaBACOLI-MONTE DI PROCIDA – Una catena umana sulle spiagge di Miseno ed Acquamorta per dire no alle trivelle in mare in vista del Referendum abrogativo sulla durata delle trivellazioni che si terrà il 17 aprile. E’ quanto si sono proposti di attuare i membri del comitato No Triv di Bacoli e Monte di Procida lanciando un appello ai naviganti del web attraverso il social network di Facebook. Un abbraccio, simbolo di difesa nei confronti dei nostri mari che avrà luogo al tramonto, a partire dalle ore 17,30, in contemporanea sulle spiagge di Miseno-Miliscola ed Acquamorta.

L’ABBRACCIO – «Ci riuniremo per testimoniare in un clima festoso, la nostra solidarietà in difesa del mare, una delle più grandi risorse di cui dispone l’Italia, come a proteggerlo dall’oltraggio delle trivelle – spiegano gli organizzatori della manifestazione – Un atto d’Amore per la nostra Terra ed un appuntamento speciale a cui ci auguriamo partecipino in tanti. L’invito è rivolto a quanti amano questa terra, la abitano e scelgono di godere della sua bellezza, alle famiglie e alle associazioni che operano sui nostri territori. Chi potrà porterà con sé uno strumento musicale per poter cantare e ballare in libertà sventolando un nastro azzurro, come il mare. Ma innanzitutto chiediamo alla nostra comunità di andare a votare – concludono i manifestanti – non lasciamo che la politica dissennata decida per noi». L’evento è stato organizzato in collaborazione con il partito di Sinistra Ecologia e Libertà di Bacoli.

IL REFERENDUM – Gli elettori dovranno votare su una questione piuttosto tecnica. Dovranno decidere se i permessi per estrarre idrocarburi in mare, entro 12 miglia dalla costa, cioè più o meno a 20 chilometri da terra, debbano durare fino all’esaurimento del giacimento, come avviene attualmente, oppure fino al termine della concessione. In pratica, se il referendum dovesse passare – raggiungere il quorum con la vittoria del sì – le piattaforme piazzate attualmente in mare a meno di 12 miglia dalla costa verranno smantellate una volta scaduta la concessione, senza poter sfruttare completamente il gas o il petrolio nascosti sotto i fondali. Nel caso in cui l’elettore decida di votare no, la normativa vigente rimane invariata. Non cambierà invece nulla per le perforazioni su terra e in mare oltre le 12 miglia, che proseguiranno, né ci saranno variazioni per le nuove perforazioni entro le 12 miglia, già proibite dalla legge.