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AREA FLEGREA/ Caso Deiulemar: il buco sfiora il miliardo di euro

AREA FLEGREA/ Caso Deiulemar: il buco sfiora il miliardo di euro
  • Pubblicato17 Marzo 2012
La Deiulemar

AREA FLEGREA –  Il crollo finanziario della Deiulemar, compagnia di Navigazione di Torre del Greco si abbatte anche  su molti risparmiatori dei comuni Flegrei, Pozzuoli, Monte di Procida, Bacoli e Procida. La cultura marittima dei nostri territori è stato l’humus su cui si è radicata la convinzione che prestare i “propri soldi” al colosso della navigazione campana (più di 60 navi gestite fra proprietà e noleggi e fatturati da centinaia di milioni) oltre ad essere conveniente era anche sicuro. Ed è così che, attratti dagli alti rendimenti, i risparmiatori flegrei (soprattutto marittimi) hanno versato, per generazioni, i loro risparmi alla società “torrese” in cambio di obbligazioni al tasso tra il 5 ed il 7% annuo.

CROLLO –  Ma dopo oltre 40 anni di indiscussa solidità finanziaria all’inizio del 2012 si son verificati i primi scricchiolii e nel gennaio scorso la Deiulemar, per la prima volta nella sua storia, non paga gli interessi ad alcuni obbligazionisti  denunciando a mezzo stampa l’esistenza di titoli “irregolari“ accanto a quelli regolarmente emessi. Nel comunicato dell’ 08/02/2012, infatti, la Deiulemar evidenzia le obbligazioni regolarmente iscritte in bilancio per un importo totale di poco superiore ai 40 milioni di euro!

E’ PANICO –   Migliaia di obbligazionisti confrontando i dati delle obbligazioni regolarmente iscritte al bilancio con quelli del titolo posseduto, scoprono l’irregolarità del proprio titolo di credito, con la conseguente impossibilità di recuperare i risparmi versati. Nel giro di poche ore la situazione precipita, l’assedio degli obbligazionisti presso le sedi della Deiulemar costringono la compagnia a chiudere i propri uffici.

LE DOMANDE –  Ma nelle ultime settimane a seguito di incontri, manifestazioni e proteste, si sono avuti importanti risvolti, per questo abbiamo ritenuto opportuno interpellare l’Avvocato  Antonio Mancino del Foro di Torre Annunziata il quale per conto di diversi “Obbligazionisti Flegrei“  sta seguendo sin dal principio l’odissea della Deiulemar.

Avvocato, ad oggi si è riusciti a quantificare il valore complessivo delle obbligazioni emesse? Allo stato, l’unico dato ufficiale fornito dall’amministratore unico della Deiulemar, Avv. Maviglia, sulla base del censimento in corso è di circa 550.000.000,00 € con oltre 15.000 famiglie coinvolte. Somma che molto presumibilmente, sulla base delle ultime indiscrezioni, arriverà a circa 800.000.000,00 €! Il dramma che emerge da queste cifre è costituito dal fatto che solo 40.459.890,00 € circa sono ritenute dalla società obbligazioni regolarmente emesse, quindi con grave pregiudizio per coloro che posseggono un titolo cosiddetto “irregolare”. Inoltre, altro elemento di preoccupazione è legato al fatto che i beni ad oggi messi a disposizione dalle famiglie fondatrici della Deiulemar, a garanzia di tale debito, sono di circa 120.000.000,00 €. Somma a dir poco incongrua rispetto all’ammontare del debito su prospettato.

 Ma, allo stato attuale, la Deiulemar  che posizione sta assumendo nei confronti dei titolari di obbligazioni “irregolari”? Va sottolineato che mentre in principio la società ha sostanzialmente disconosciuto tutti i certificati ritenuti “irregolari” con esposto alla Procura, da ultimo a seguito della “sollevazione” popolare nonché dell’accertamento dell’esistenza di questa enorme massa di titoli obbligazionari (intestati alla società Deiulemar Compagnia di Navigazione Spa), sta assumendo un atteggiamento teso alla sostanziale equiparazione tra titoli regolari ed irregolari. Anche se ad oggi si parla solo di una promessa e non di una posizione ufficiale della Deiulemar.

Avvocato, in questi casi non ci sono Organi che hanno il compito di vigilare sull’operato di queste società? Certamente la CONSOB (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) è l‘istituzione più importante deputata a verificare la regolarità di questi prestiti, essa, infatti, rappresenta un’autorità amministrativa indipendente, che fra i compiti principali ha quello di tutelare il pubblico risparmio. Tant’è vero che a seguito dei fatti emersi, la CONSOB ha subito avviato un indagine volta ad assumere informazioni in merito all’emissione di queste obbligazioni non autorizzate. Del resto, andrebbe anche accertato (ed il compito spetterebbe a Bankitalia) il ruolo che hanno avuto le Banche in questa situazione, tenuto conto delle rilevanti somme di denaro che sono affluite alla Deiulemar. Ad oggi, comunque, è ancora prematuro rilevare eventuali profili di responsabilità, infatti, solo a seguito dell’accertamento definitivo dei fatti, sui quali sta operando la Procura,  sarà possibile fornire un quadro della situazione.  

A questo punto quali consigli si sente di dare a chi è in possesso di un titolo sia esso regolare e/o irregolare? Ritengo, che la prima azione da intraprendere è quella di comunicare immediatamente alla società il possesso del titolo. Infatti, tale azione innanzitutto rende noto l’obbligazionista alla società, e poi, l’eventuale risposta fornita dalla stessa ci fornirà un primo dato importante, ovvero, se il nostro titolo è considerato dalla Deiulemar regolare o irregolare. Altro aspetto che mi preme evidenziare, è la necessità per i creditori dei singoli comuni  dell’area flegrea di creare dei comitati che possano concordare  scelte ed azioni comuni. In tal modo, in una logica di confronto con la società debitrice, si avrebbe un potere contrattuale certamente più incisivo.

Le parole dell’Avv. Mancino non lasciano spazio a dubbi, il buco Deiulemar sta viaggiando verso il Miliardo di euro e se le cifre saranno confermate (dal censimento ancora in corso) per gli obbligazionisti gli scenari possibili sono due: Il primo, poco probabile, le famiglie fondatrici della Deiulemar riescono a conferire beni personali e partecipazioni societarie tali da coprire gran parte del debito accumulato ristrutturando finanziariamente la società di navigazione e ripartendo con il Business dei noli, il secondo, molto probabile, una volta accertato il buco finanziario si potrebbe procedere (come per casi similiari tipo “Parmalat“ “Alitalia“ – Legge Marzano del 2004) costituendo una nuova società di navigazione, in cui far confluire tutte le attività sane e salvaguardando i posti di lavoro. Il capitale della New Company sarebbe dato pro-quota (in Azioni) agli attuali obbligazionisti, ciò significherebbe non solo passare da creditore a proprietario della Deiulemar ma, con una elevata probabilità, rinunciare a (o forse sarebbe più corretto dire “perdere) parte propri risparmi!

CRISTOFARO CAPUANO
www.cristofarocapuano.it