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Appalti pubblici, a Pozzuoli i lavori “vecchi” diventano urgenti

Appalti pubblici, a Pozzuoli i lavori “vecchi” diventano urgenti
  • Pubblicato25 Settembre 2012
Lavori in piazza Capomazza e via Pergolesi

POZZUOLI – E’ caos intorno alla gestione degli appalti pubblici al comune di Pozzuoli. Due le situazioni che negli ultimi tempi tengono banco: l’esistenza di un albo dei fornitori che nonostante la sua formazione continua a non essere aperto;  ed interventi quasi mai programmati, ma gestiti solo con le “somme urgenze”. Proprio per questo molti imprenditori puteolani sono sul piede di guerra e contestano all’Ente comunale la pubblicazione non ancora avvenuta dell’albo degli operatori economici, necessario per ottenere l’affidamento di lavori attraverso procedure negoziate o di cottimo fiduciario. Infatti, in un periodo di congiuntura economica come quello attuale, la possibilità di scegliere anche tra imprese puteolane per l’esecuzione di lavori rappresenterebbe per queste ultime una vera manna dal cielo, con benefici che si estenderebbero all’economia dell’intera città.

LA DELIBERA COMMISSARIALE PROROGATA – Con apposita delibera del 15 marzo 2012, il commissario straordinario Ugo Mastrolitto incaricava il dirigente dell’area tecnica di dare il là alla formazione dell’albo degli operatori economici, predisponendo a tal riguardo tutte le azioni e gli atti necessari per l’attuazione della procedura. Sulla base di ciò veniva elaborato ed approvato lo schema di avviso per la costituzione dell’albo che oltre a disciplinare la normativa, consentiva (in un periodo compreso tra il 2 maggio e il 5 giugno 2012) a tutte le imprese interessate di presentare richiesta di iscrizione. Termine che su indicazione della nuova amministrazione comunale veniva riaperto per ulteriori 20 giorni (decorrenti dal 3 luglio 2012), estendendo la pubblicizzazione, al di là degli adempimenti istituzionali, anche mediante l’affissione di appositi manifesti al fine di garantire una maggiore partecipazione. Una delle particolarità o meglio di condizioni necessarie per poter accedere alla lista “d’oro” avere una sede operativa nel Comune di Pozzuoli.

L'ex commissario prefettizio del comune di Pozzuoli Ugo Mastrolitto

MISTERO ALBO – Come detto in precedenza, il termine prorogato per la presentazione dell’istanza di iscrizione risulta essere scaduto il giorno 23 del mese di luglio. Da allora fino ad oggi dell’albo degli operatori economici si sa soltanto che è composto da 274 nominativi di imprese, non risultando però nel contempo ancora disponibile. Ed è proprio su questo punto che si fa forte il malcontento delle imprese puteolane. Anche perché la suddetta indisponibilità non risulta essere compatibile con alcuni lavori di urgenza che l’ente deve eseguire. Infatti, per questo motivo l’ufficio tecnico in occasione degli ultimi lavori da assegnare, ha provveduto ad invitare solo un numero ristretto di imprese scelte dall’elenco tramite sorteggio, escludendo di conseguenza dalla partecipazione e quindi dall’invito a presentare offerte il resto delle imprese, con relativa perdita sia per l’ente comunale, che avrebbe potuto scegliere l’offerta economicamente più vantaggiosa da un ventaglio più ampio, sia per le imprese stesse.

LA SEDE OPERATIVA – “Le singole imprese, con sede legale e/o amministrativa fuori dal territorio comunale, interessate all’affidamento dei lavori di somma urgenza, dovranno fornire i dati di apposita sede operativa ubicata nel comune di Pozzuoli“, tanto è previsto come requisito per l’accesso all’albo voluto dal commissario Mastrolitto. Punto che i tecnici comunali stanno cercando di porre rimedio in quanto sarebbe in evidente contrasto con le norme previste nel codice degli appalti pubblici. Norme come quelle della rotazione delle imprese a cui vengono affidati i lavori e direttamente dunque quelle sulla trasparenza.

LE NEGLIGENZE DELL’ENTE IN TEMA DI PROGRAMMAZIONE – Poca programmazione sia vicina che lontana costringerebbe ad una prassi come quella del cottimo fiduciario che permette direttamente l’affidamento e fino a 200mila euro, previo invito di un congruo numero di ditte, l’affidamento diretto ad un’azienda senza partecipare ad un bando pubblico. Ipotesi residuale questa prevista dall’art. 175 del Dpr. 207/2010 che però va inteso non come un ricorso assiduo a questo strumento, ma proprio come rubricato nell’articolo un ricorso soltanto in casi di urgenza. Dunque, sembrerebbe che al comune di Pozzuoli di bandi ad evidenza pubblica non se ne facciano molti, si va avanti infatti facendo leva su questo famoso criterio dell’urgenza ad affidare i lavori con il cottimo fiduciario e dunque direttamente. Una negligenza nella programmazione che per il momento non trova diretti responsabili, ma che comunque continua a gravare sui soldi dei contribuenti.

IL CRITERIO DELL’URGENZA – Esempio: Una strada dissestata da dieci anni può diventare un lavoro urgente? Per alcuno sembrerebbe di si anche se la logica vuole che in dieci anni in cui si ha conoscenza diretta o indiretta delle condizioni disastrose di un’arteria ci sarebbe tutto il tempo per poter imbastire una gara ad evidenza pubblica che sia aperta a tutti i soggetti. Invece sull’albo pretorio del Comune ogni giorno si leggono determine che affidano lavori di urgenza, ma quale sarà poi questa urgenza?

I CONTI IN TASCA – Intanto a pagare sono sempre i cittadini, perchè questi lavori sono comunque pagati con soldini pubblici versati dai contribuenti. Prossimamente infatti vi proporremo in quali condizioni versano solo dopo qualche mese opere fatte con determine di urgenza e dunque senza gare pubbliche, per spiegare a tutti che questo criterio utilizzato non risulta premiale neppure dal punto di vista dei lavori che il più delle volte risultano non essere fatti proprio a regola d’arte.

GENNARO VOLPE