Close
Cronaca In Evidenza Monte di Procida

“Mi sono fermato e l’ho soccorso”

“Mi sono fermato e l’ho soccorso”
  • Pubblicato14 Giugno 2011
Un tratto di via Panoramica

<<Tengo far sapere alla famiglia di Vincenzo Ciccarelli che dopo l’incidente mi sono fermato,  sono stato vicino a lui, l’ho aiutato, ho chiamato i soccorsi e sono certo che quando starà bene potrà confermare anche lui queste mie parole>> è l’accorato appello che Pasquale Schiano, rivolge alla famiglia di Vincenzo Ciccarelli, il ciclista napoletano mentre era in sella alla sua bicicletta in via Panoramica, al Monte di Procida. L’uomo è ancora ricoverato in coma farmacologico nel reparto di rianimazione dell’ospedale “Santa Maria delle Grazie” a seguito di un grave trauma facciale e cranico, provocato dallo scontro contro la carrozzeria della vettura.  Pare che non indossasse il caschetto di protezione e nell’urto avrebbe rotto con la testa il vetro di un finestrino posteriore della Renault Twingo di Pasquale Schiano, ancora sotto shock per quanto accaduto <<In questi giorni c’è chi addirittura mi guarda quasi come fossi un assassino. Tutto ciò è assurdo, ho la coscienza pulita, a livello morale ho fatto tutto ciò che un cittadino deve fare in questi casi. Tutti i giorni sono in contatto con i sanitari dell’ospedale e con i vigili urbani che si stanno occupando della vicenda. Io e mia moglie siamo stati tre volte in ospedale per sapere delle sue condizioni, per incontrare i suoi familiari ma mi è stato detto che non era cosa, anche perché ce l’avevano con me in quanto convinti che io non mi fossi fermato a soccorrerlo. Tutto ciò è completamente falso >>

L'auto contro la quale si è schiantato il ciclista

QUEI DRAMMATICI MOMENTI – <<Ero in auto con mia moglie e mio figlio, che fortunatamente per pura fatalità non avevamo fatto sedere dietro. Quando improvvisamente abbiamo sentito il botto. Se si fosse trovato seduto mio figlio lì dietro sarebbe stata una tragedia ancora più grande>> insieme a lui particolarmente colpiti da questo drammatico episodio anche la moglie e il figlioletto di appena 3 anni, che dopo il tragico impatto sono stati costretti a ricevere le cure dei sanitari. L’uomo oltre a smentire ogni voce circolata negli ultimi giorni con le quali è stato accusato di omissione di soccorso, ricostruisce quei drammatici momenti  rivive quei tragici momenti rimasti impressi nei suoi occhi e in quelli della moglie e del figlioletto, traumatizzato dalla scena.

IL SOCCORSO – <<Appena mi sono reso conto di cosa fosse successo mi sono precipitato ad aiutare Vincenzo. Gli ho chiesto come si chiamava, lui mi ha risposto, fortunatamente era cosciente. Poi gli ho chiesto il numero di telefono di un familiare, è riuscito a darmi il suo cellulare e a dettarmi il numero di telefono del fratello per ben due volte. Poi mi chiese anche di chiamare la moglie. E’ riuscito a darmi anche il numero di telefono della moglie, che però non sono riuscito a chiamare perché nel frattempo era arrivata l’ambulanza e i sanitari del 118. Ecco le telefonate sono registrate, ripeto, quando si risveglierà potrà confermare anche lui queste cose>>.

SONO ORE DI APPRENSIONE – Ma Pasquale Schiano non vuole parlare della dinamica, non gli va di ricostruire la vicenda, il suo pensiero in questo momento è rivolto solo a Vincenzo Ciccarelli e alle sue condizioni di salute. <<Sulla dinamica non voglio dire niente, saranno le indagini a dire come sono andate le cose. Ora la cosa che più mi preme è che Vincenzo stia bene>>.